martedì 24 maggio 2016

Mammitudine e barriere architettoniche

Sono nata a Roma, vivo a Roma e con molta probabilità ci morirò.
E' una città che ti da tanto... ma ti toglie anche tanto.
In primis la pazienza.
Ce ne vuole tanta, per vivere in una città densamente popolata in cui l'educazione civica è andata a farsi benedire da tempo immemore e in cui le regole, pur essendoci, non vengono fatte rispettare.
Diventare mamma in una città così... è una sfida.
Una sfida continua.
In primis farsi una tranquilla passeggiata è una sfida.
I marciapedi, nella migliore delle ipotesi sono pieni di rattoppi, dove vivo io, al rattoppo hanno rinunciato da tempo.
Quindi vuoi uscire con carrozzina o passeggino?
Mettiti l'anima in pace, dovrai fronteggiare buche che sembrano crateri, driblare con assoluta maestria escrementi di cane, metterti l'anima in pace quando dovrai attraversare la strada.
L'attraversamento pedonale con carrozzina è ogni volta un'avventura.
Dovrebbe essere facilitato dalla piccola discesella che bypassa il marciapiede, facilitando quindi il transito in strada (discesella utile non solo alle mamme con pargoli in carrozzina, ma anche e soprattutto ai disabili o agli anziani che non deambulano bene).
Immancabilmente, alla fine della succitata discesella, c'è una macchina parcheggiata.
A volte... nelle giornate meno fortunate, ti ritrovi a dover calcolare la distanza tra la macchina parcheggiata, uno spiraglio di passaggio che forse può essere utilizzato e un escremento di cane che ti guarda, proprio lì in quello spiraglio di passaggio, ti rendi conto con frustrazione che non puoi passare lì e cerchi un altro passaggio. Lì la frustrazione comincia a salire.
Tutte intorno a te, ci sono macchine parcheggiate fitte fitte e trovare un passaggio mette a dura prova la tua mente.
Immancabilmente, ti ritrovi ad andare in giro, incavolata come una belva perchè una città senza rispetto reciproco, un minimo di buon senso da parte di tutti, è una città invivibile.
Ti ritrovi quindi, e spesso, a camminare per lunghi tratti praticamente in mezzo alla strada perchè non ci sono spazi per poter "rientrare" sul marciapiede, oppure, quando hai tempo e un brandello di pazienza rimasto, cambi semplicemente strada, il che spesso corrisponde ad una luuunga deviazione rispetto alla meta stabilita, poichè trovare un piccolo spiraglio in cui passare non è per niente semplice. I parcheggi non ci sono e spesso gli automobilisti li creano dal nulla.
E questo riguarda solo la deambulazione stradale.
Possiamo aggiungere alla frustrazione "da strada" quella "da negozi".
Sei munito di un passeggino, carrozzina, sedia a rotelle, bastone etc..? Mettiti l'anima in pace, ci sono negozi che non vedrai mai.
Alcuni sono muniti di uno o più gradini, solo per entrare, altri hanno il negozio che si sviluppa in più piani senza ascensore ovviamente.
I primi mesi dopo la nascita di mia figlia, saranno stati gli ormoni, lo stress post partum, la stanchezza fisica e mentale, o varie ed eventuali,  ma il dover uscire e sapere in anticipo di non poter entrare in questo o quel negozio per via delle barriere architettoniche, beh, mi faceva uscire di testa.
Se a questo aggiungiamo le difficoltà di poter passeggiare liberamente su un semplicissimo marciapiede, allora il quadro è completo.
Essere mamma non è facile, in una città come Roma lo è ancor di più.




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